Il sistema sanitario tra la pandemia Covid e il PNRR; ilPiano nazionale di ripresa e resilienza stanzia 20 miliardi per finanziare un rinnovamento del SSN e non mancano i rischi. Ne ha parlato in due sessioni dedicate il professore dell’Università Telematica San Raffaele Roma, Federico Spandonaro, alla nona edizione della Leopolda, che quest’anno ha proposto un Forum sul Sistema Salute, coinvolgendo ricercatori esperti di Economia e management sanitario appartenenti a 6 diverse Università.
Approfondendo i temi, il docente di Economia sanitaria ha sottolineato che per il PNRR “il vero rischio è che sconti un eccesso di attenzione agli investimenti in “muri” perdendo di vista l’aspetto organizzativo. Ma un’azione sul lato dell’offerta – avverte Spandonaro - per quanto utile e opportuna, non è condizione sufficiente per un vero ammodernamento del SSN. Esistono condizioni abilitanti che rischiano di essere trascurate: prima fra tutte la reale capacità di integrazione dell’ospedale nel territorio, considerato che il potenziamento del territorio è dichiaratamente il principale obiettivo del PNRR”. Ciò che andrebbe evitato è “pensare il territorio come un filtro all’ospedalizzazione, – spiega - è necessario sviluppare una reale integrazione fra gli specialisti ospedalieri e territoriali e questo ci porta alle tecnologie: va ricercata una integrazione funzionale che oggi è ampiamente possibile grazie alle tecnologie dell’ICT”. “Le tecnologie digitali sono una condizione abilitante per l’ammodernamento del SSN – ha aggiunto il professore dell’UniSanRaffaele – e sarebbe, inoltre necessario concentrarsi sul significato e i contenuti da dare al concetto di Transizione Digitale in Sanità”.
Il prof. Sandonaro è intervenuto anche alla tavola rotonda intitolata "Quando la pandemia diventa sindemia" sottolineando come la pandemia abbia “indubbiamente aggravato ulteriormente le disuguaglianze di esito e di accesso nel SSN e ha probabilmente fatto emergere aspetti critici preesistenti: in particolare, un sistema eccessivamente orientato a perseguire l’efficienza tecnica, anche a scapito di quella allocativa, ed una incapacità di ripensare in una chiave moderna il ruolo dell’assistenza territoriale”.
Dovendo scegliere una priorità per il contrasto degli “effetti sindemici” provocati dalla pandemia, “non c’è probabilmente dubbio che vada citata – ha conclusi Spandonaro - quella della capacità di integrare l’assistenza sanitaria e sociale: purtroppo il PNRR sembra però avere perso l’occasione per riunificare competenze e integrare servizi sociali e sanitari, perpetuando la principale ragione di creazione delle disuguaglianze.