È stato approvato in via definitiva dal Senato il disegno di legge che introduce la possibilità di iscriversi contemporaneamente a due diversi corsi di laurea, laurea magistrale o master, erogati dalla stessa università, da due diversi atenei o da scuole e istituti superiori ad ordinamento speciale. Unica clausola prevista dal provvedimento è che i due titoli non devono appartenere alla stessa classe e ai corsi di specializzazione medica. L’opportunità è invece prevista per due corsi di diploma accademico, di primo o di secondo livello, presso le istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Cade così il divieto di conseguire la doppia laurea in Italia, un impedimento anacronistico regolato da un decreto regio risalente al 1933. La legge attuale, nata su iniziativa parlamentare nel 2020, “rappresenta infatti un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un passo in avanti nella formazione universitaria, in linea con il contesto internazionale” commenta il ministro dell’Università e della ricerca, Maria Cristina Messa.
“Come ministero stiamo già lavorando per fornire quanto prima indicazioni agli atenei per consentire una prima applicazione della legge” prosegue il ministro. Per concludere l’iter manca infatti un apposito decreto, volto a disciplinare nel dettaglio le modalità e i criteri, che deve essere adottato entro sessanta giorni dal ministro dell’Università e della Ricerca, previo parere della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), del Consiglio universitario nazionale (Cun) e del Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu). Mentre tra tre anni è previsto che il ministero presenti al Parlamento una relazione che tenga conto del numero di studenti realmente iscritti a due corsi di laurea, degli eventuali abbandoni, dei fuori corso, della capacità di trovare lavoro o di proseguire studi eccellenti per i ragazzi che conquistano due diplomi, con l’obiettivo di verificare lo stato di attuazione della legge e valutarne l’impatto.
“Questa legge”, ha aggiunto il ministro Messa, “si inserisce in un più ampio pacchetto di riforme per l’università che stiamo portando avanti, da quella delle classi di laurea che punta sull’interdisciplinarietà a quella sulle lauree abilitanti per le professioni, per rendere il nostro sistema meno rigido e più rivolto alle esigenze e alle necessità formative delle studentesse e degli studenti”.